Nutrilandia
" Chi semina ... raccoglie ! "
Progetto continuità scuola infanzia - scuola primaria
Fare l'ORTO a scuola è un'attività didattica importante e, in una certa misura, anche innovativa, un'esperienza curiosa ed emozionante.
Preparare il terreno, seminare, annaffiare e raccogliere i prodotti, vuol dire in una parola: coltivare e, ciò ha un grande valore simbolico ed educativo, poichè coniuga, in pratica, " il prendersi cura di... al fine di far nascere", in un rapporto che non ha mai un risultato certo.
Dedicarsi all'orticoltura significa trasmettere ai bambini il senso del dovere, la responsabilità, la pazienza, la cooperazione e non la competizione, la costanza e la sistematicità.
Consente di porre un freno al "tutto e subito" insegnando a dilazionare nel tempo il bisogno e ad assaporare il risultato del lavoro svolto.
ATTIVITA' DI CONTINUITA' INFANZIA-PRIMARIA
Oggi è quanto mai necessario tornare alla terra con i bambini, per i bambini e per la società del futuro.
Le motivazioni sono parecchie e tutte legittime, tra queste l'educazione all'ambiente (solo un bambino su tre ha avuto occasione di visitare
un'azienda agricola, il 40% degli intervistati crede che un pollo abbia quattro zampe, il 20% crede che i pomodori crescano sugli alberi, il 30% che la frutta e la verdura nasca al
supermercato) e l'educazione alimentare (i principi della tradizione, della sana alimentazione, della stagionalità dei prodotti, della realtà territorioale).
L' orto con il suo mondo di colori, odori, sapori, dimensioni e forme con cui i bambini vengono in contatto, offre spunti per lavori trasversali a tutti i campi di esperienza: si pensi alla sollecitazione sensoriale, alle possibilità di toccare, soppesare, distinguere, classificare, ma anche alla possibilità di scoprire e sperimentare con le "mani nella terra" attraverso una concreta attività di ricerca-azione.
Da qui la motivazione legittima per svolgere attività di educazione ambientale e di educazione alimentare in qualsiasi ordine scolastico. (Articolo di Ines Valerio, marzo 2011 n.102 "Progetto tre sei")
